Maria Rosa Nicoletta Raimondi: la madre dell’Eroe dei Due Mondi

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Maria Rosa Nicoletta Raimondi era nata a Loano (Savona), oggi Città Identitaria, il 22 gennaio 1776. E’ stata una figura tanto discreta quanto significativa nella storia italiana, nota soprattutto per essere la madre di Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei Due Mondi. La sua vita, intrecciata con le vicende di un’epoca turbolenta, è stata quella di una donna semplice, devota e tenace, il cui ruolo familiare ha contribuito a plasmare uno dei protagonisti del Risorgimento.

Origini e infanzia

Figlia di Maddalena Conte, originaria di Alassio, e di Giuseppe Raimondi, nato a Cogoleto intorno al 1742, Maria Rosa era l’ultima di quattro figli. La famiglia Raimondi, trasferitasi a Loano quando Giuseppe era ancora bambino, era legata al mare: i Raimondi erano “padroni di barca” e noti come “Calcinali” per il trasporto di materiali lungo la costa ligure. Cresciuta in un contesto modesto ma dignitoso, Rosa sviluppò un carattere dolce ma fiero, segnato da una profonda fede religiosa. La sua giovinezza fu segnata dalle devastazioni delle guerre napoleoniche, che nel novembre 1795 colpirono duramente Loano, Boissano e Toirano, lasciandole il ricordo di un’invasione cruenta.

L’incontro con Domenico Garibaldi

Frequentatrice assidua della chiesa del Carmelo a Loano, Rosa incontrò Domenico Antonio Garibaldi, un marinaio di Chiavari nato nel 1766, dedito al cabotaggio lungo la Riviera e residente a Nizza. La loro storia d’amore, nata sotto il segno della fede condivisa, culminò nel matrimonio celebrato a Nizza il 1° febbraio 1799. La coppia lasciò Loano a bordo della vecchia imbarcazione Santa Reparata per stabilirsi in una modesta casa vicino al porto Olimpio di Nizza, dove Rosa iniziò una nuova vita come moglie e madre. Dal matrimonio nacquero sei figli, tra cui Giuseppe, nato il 4 luglio 1807, destinato a diventare uno dei padri dell’unità italiana.

Una vita di semplicità e sacrificio

Rosa è descritta dalle fonti come una donna “semplice, dolce, pia, affettuosa ma fiera”. A Nizza, si dedicò alla famiglia con abnegazione, affrontando le difficoltà di un’epoca instabile. La sua fede incrollabile e il suo carattere forte furono un punto di riferimento per i figli, in particolare per Giuseppe, che crebbe in un ambiente impregnato di valori morali e patriottici. Nonostante il suo ruolo di madre fosse centrale, Rosa rimase una figura riservata, lontana dai riflettori della storia, ma il suo influsso sul figlio è innegabile: Giuseppe Garibaldi, in vita quanto dopo la sua morte avvenuta a Nizza il 1° giugno 1852, ne parlava con affetto e rispetto, riconoscendole un ruolo fondamentale nella sua formazione.

La memoria a Loano

La città natale di Maria Rosa, Loano, non ha dimenticato la sua figlia illustre. Una targa commemorativa è affissa sulla sua casa in via Cavour, e la sua storia è stata celebrata attraverso il musical Maria Rosa Nicoletta Raimondi. Chi è costei? Di Giuseppe Garibaldi madre è lei, andato in scena il 19 agosto 2022 in piazza Italia. Prodotto dall’Associazione Lodanum, con la collaborazione di Asd Modern Dance Jazz, Scuola Civica Attimo Danza e Officina delle Piccole Arti, e il patrocinio del Comune di Loano, il musical racconta la vita di Rosa attraverso flashback, dalla fanciullezza all’incontro con Domenico, fino al suo ruolo di madre. Un secondo musical, A l’è de Loa, è stato rappresentato il 18 agosto 2024, diretto da Teo Chirico e Nello Simoncini, con musiche di Chirico e Giovanni Amelotti, per preservare la memoria di Rosa tra realtà e leggenda. Queste opere, frutto di ricerche storiche condotte in archivi e biblioteche, hanno riportato alla luce una figura poco conosciuta anche tra i loanesi, sottolineando il valore della memoria storica e culturale.

Eredità

Maria Rosa Nicoletta Raimondi è più di un semplice nome nella genealogia di Garibaldi: è il simbolo di una Liguria umile e tenace, di una madre che, con il suo amore e la sua fede, ha contribuito indirettamente alla costruzione dell’Italia. La sua storia, riscoperta grazie a iniziative come i musical di Loano, continua a ispirare, ricordandoci che dietro ogni grande figura storica ci sono spesso donne silenziose ma fondamentali. Come recita un’epigrafe di Mario Rapisardi a Loano: “Benedetta colei che in te s’incinse”, un omaggio poetico alla madre di un eroe e alla sua città natale.

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