Nell’epoca del green pass ricordiamo ogni discriminazione

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

La celebrazione della Giornata della Memoria non è un giorno lontano, al quale tornare con eventi e manifestazioni ogni anno per dovere etico. È molto di più, perché ricordare, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, significa vigilare su tutti quegli atti discriminatori che, invece di riunire gli italiani, strumentalizzano e potenziano antichi livori.

Oggi, 27 Gennaio ricordiamo i milioni di ebrei uccisi nella Shoah eppure, proprio qualche giorno fa, un ragazzino di dodici anni è stato insultato e preso a calci e sputi proprio perché ebreo, da due ragazzine di 15 anni, in un parco di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno.

Non possiamo e non dobbiamo tollerare fatti di questo tipo. Valori come la democrazia, la tolleranza e il rispetto diventano soltanto parole se queste poi si scontrano con divisioni e inasprimenti degli animi. Come lo scontro che oggi vede la Nazione divisa sul Super Green Pass che di fatto instilla odio nel tessuto sociale ed è in contrasto con l’articolo 3 della Carta Costituzionale che vieta ogni forma di discriminazione.

Non possiamo dimenticare il 27 Gennaio e non possiamo dimenticare il 10 Febbraio, altra data impressa nella Nostra memoria per l’atrocità delle foibe, il Giorno del Ricordo. Tutti i cittadini che credono nei valori di una società civile non possono e non devono tollerare azioni che, piuttosto riunire gli italiani per ricordare le vittime innocenti, diventano strumento di divisione e recriminazione. Da quelle tragiche giornate che causarono sofferenze e morti, sono trascorsi oltre settantacinque anni eppure anziché rievocare le vittime innocenti si fomentano odio e rancore. Abbiamo bisogno di pace e solidarietà.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

quattordici − 4 =