Open Arms, ma quale processo: difendiamo i confini dell’Italia

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(FILES) In this file photo taken on May 7, 2018 rescued migrants stand onboard the Open Arms Yacht of Spanish based non-governmental organisation Proactiva, some 35 nautical miles off Libya coast. - he Spanish NGO Proactiva Open Arms announced on August 30, 2018 its incorporation into migrant rescue operations on the southern coast of Spain, which is experiencing a surge of arrivals after the closure of Italian ports. (Photo by LOUISA GOULIAMAKI / AFP)

Il via libera dell’aula del Senato al processo a Matteo Salvini sul caso Open Arms sarà un assist eccezionale per il leader della Lega dal punto di vista politico e di voti. E un clamoroso boomerang per chi l’ha voluto e votato, cioè il centrosinistra, Matteo Renzi compreso, autore dell’ennesima giravolta politica dopo che in Giunta aveva fatto votare i suoi in senso garantista e contro il procedimento. Se qualcuno pensa che il segretario del Carroccio in questo modo perderà consensi, si sbaglia di grosso, anzi in qualche modo la vicenda sarà proprio il rilancio leghista. Del resto, l’attuale stato degli sbarchi e dei contagi in arrivo dai barconi parla chiarissimo, i migranti sono sia spesso manovalanza criminale, sia, oggettivamente e senza tema di smentita, potenziali focolai pericolosi: il rischio è quello di riportarci in casa una malattia che abbiamo circoscritto e imparato ad affrontare, pagando dei prezzi altissimi, come numero di morti e come crisi economica. Ma il Pd e il M5S ancora una volta se ne sono fregati dell’interesse nazionale e hanno ceduto al vizietto di attaccare l’avversario per via giudiziaria. Lo hanno sempre fatto e continuano a farlo. In questo senso la storia di Silvio Berlusconi è esemplare: parliamoci chiaro, per il mainstream era un ‘puttaniere’ mafioso da sbattere in cella buttando via la chiave quando era presidente del Consiglio e aveva in mano le leve del potere, adesso che sembra pronto con Forza Italia a dare un aiutino nelle aule parlamentari al governo giallorosso guidato dal cosiddetto Avvocato del popolo Giuseppe Conte è un simil-statista. La sinistra italiana ama scegliersi gli avversari, poi quando servono alla causa li riabilita, e quando sono troppo forti elettoralmente parlando, utilizza le note toghe rosse per abbatterli. E Salvini lo è ancora, nonostante i sondaggi registrino un lieve e costante calo la Lega è tutt’oggi il primo partito nel Paese. Calo che dunque diventerà nuova avanzata dopo questo disco verde di Palazzo Madama all’autorizzazione a procedere. Perché non c’è solo il fattore C come Covid che va considerato, c‘è anche, e soprattutto, il fattore C come confini. L’identità di un popolo passa anche attraverso i confini nazionali. Già perché processare Salvini per aver difeso i confini italiani dall’immigrazione illegale è semplicemente scandaloso. E vergognoso. Gli italiani nelle urne se lo ricorderanno.

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