Il riconteggio aveva confermato: Adriana Poli Bortone ha sfiorato l’elezione a sindaco di Lecce con il 49,95% dei voti. Ma per sole 24 schede non è stata eletta prima cittadina di Lecce. Dunque domani il ballottaggio. Le polemiche sono seguite immediatamente, per uno scrutinio lento, con circa 2.200 voti di 4 sezioni su 102 mancanti, in cui erano state segnalate alcune incongruenze nei verbali redatti dai presidenti. Terminato il riconteggio delle schede elettorali di queste 4 sezioni è stato confermato l’incredibile risultato: al ballottaggio andranno la candidata del centrodestra, Adriana Poli Bortone e il candidato del centrosinistra, il sindaco uscente Carlo Salvemini, che ha preso invece il 46,3 per cento.
La Poli Bortone è già stata sindaco di Lecce nel 1998 e poi riconfermata nel 2002 con un larghissimo consenso. Al termine del suo secondo mandato è stata nominata vicesindaco dal suo successore, Paolo Perrone. Ora è a un soffio dal suo terzo mandato nel capoluogo del Salento. Fra i molti punti del suo programma, in particolare la difesa dell’identità e della storia di Lecce e dei leccesi come italiani: “Occorre rispetto per certi luoghi, come la Casa del Mutilato. Un luogo che ha la sua storia, la sua identità, un suo percorso. Quel palazzo dovremmo indicarlo a figli e nipoti per far capire loro cos’è la storia della nostra città e dell’Italia. Se non abbiamo storia non abbiamo radici, non abbiamo appartenenza, non riusciamo ad avere l’orgoglio delle nostre cose”.