Per evitare un Paese di zombie si vietino tutte le droghe

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Foto di A_Different_Perspective da Pixabay

Quando viene anestetizzata una parte del corpo, semplicemente in quella zona non si è più capaci di provare dolore o di sentire alcuna sensazione. Tocco, calore, dolore, prurito. Tutto viene addormentato e vengono bloccati i segnali per il cervello. Il problema è che l’anestesia non è solo qualcosa che riguarda il nostro fisico. Esistono modi per anestetizzare una parte di noi che mai andrebbe manipolata o rimossa, nemmeno per un secondo: la coscienza. Ogni singolo essere umano ha un determinato codice genetico che lo accomuna agli altri della sua specie. Abbiamo due occhi, due braccia, polmoni e in genere una struttura biologica simile.Allo stesso modo ognuno di noi ha una coscienza che funziona allo stesso modo, al contrario di quello che molti relativisti vorrebbero far credere. Infatti se non consideriamo le pressioni sociali e culturali specifiche di un determinato popolo, si potrebbe dimostrare il funzionamento uguale per tutti della coscienza umana (tralasciando casi di persone psicologicamente instabili).

Come è possibile anestetizzare la coscienza? Moltissimi sono i modi, tra cui alcool, sesso, gioco d’azzardo, ma il principale è la droga. Secondo l’OMS, il 5,5% della popolazione mondiale ne fa uso abitualmente, e si stima che oltre il 32% in Europa ne abbia fatto uso almeno una volta nella vita. I dati oscillano quindi intorno al miliardo di persone che hanno fatto uso di droghe. L’Italia si piazza al terzo posto per uso di cannabis e quarto per uso di cocaina in Europa. Il discorso quindi tocca un terzo della popolazione e in futuro potrebbe perfino aumentare. L’anestetizzazione della coscienza è una pratica estremamente grave e pericolosa.

La nostra coscienza non è semplicemente un costrutto sociale impostoci dall’alto per controllarci meglio e tenere il gregge nel recinto, come direbbero alcuni intellettuali di sinistra, ma è ciò che ci permette di distinguere il bene dal male, sia nelle piccole che nelle grandi cose, ci permette di non cadere nell’oblio, di non abbandonarci al suicidio (come ben racconta il giallo di Glenn Cooper del 2012, “L’ultimo giorno”). Nella vita capita sempre di trovarsi di fronte a grandi dolori o grandi difficoltà, dai quali purtroppo moltissimi sono educati ed abituati a fuggire, rimandando il momento in cui bisogna affrontarlo, anestetizzando appunto la propria coscienza per evitare di scontrarsi con i propri errori o con la propria debolezza. Dante insegna che tutti prima o poi ci troviamo di fronte ad una selva oscura, terribile, spaventosa e dolorosa da affrontare. Qui si distinguono gli uomini. Alcuni si rifugiano nell’alcool e nella droga, fermano la loro intera vita in quel preciso momento, senza crescere, senza coraggio, indebolendosi sempre più con trucchi e illusioni per il corpo. Chi invece affronta questi dolori a testa alta invece diventa più forte e abile di prima, migliorando sé stessi e la propria condizione esistenziale.

In alcuni casi l’uso di droghe è dovuto a cattive frequentazioni e alla debolezza di alcuni davanti alla scelta di essere “diversi” dal gregge e dire no alla droga e all’anestetizzazione della coscienza. Altri ancora in cerca di “divertimento”, ma sempre in fuga da qualcosa nella loro vita, vanno a caccia di “stimolatori dei sensi” come cocaina, lsd e simili, con la scusa di “divertirsi”, con la scusa della unica volta, del voler provare. Altro non sono che ulteriori dimostrazioni di debolezza davanti alle prove della vita.

Per evitare di avere una popolazione fatta di zombie, di morti viventi, di esseri viventi con la coscienza perennemente anestetizzata, emotivamente ignoranti e incapaci, disabili e amputati nelle emozioni e nella capacità di giudizio, bisognerebbe combattere definitivamente questa piaga, non solo proibendo tutte le droghe, leggere e pesanti che siano, ma educando prima di tutto gli esseri umani all’introspezione, all’emotività, insegnando loro a vivere e ad affrontare i dolori e le difficoltà della vita.

Un tempo questo ruolo spettava alla Chiesa, che però indebolita e conquistata dal relativismo totale ha trasformato i valori e le indicazioni da seguire per una vita migliore in “antichi e antiquati obblighi per il controllo delle masse”. Bisogna tornare a insegnare l’utilità pratica della morale e come funzionano gli esseri umani, non solo scientificamente e tecnicamente, ma anche filosoficamente ed emotivamente.

4 Commenti

  1. Perfettamente d’accordo al proibizionismo se però proibiamo anche l’alcool (vino, birra, superalcolici. amari ecc ecc) che fà molti più morti della droga che, pur essendo una droga a tutti gli effetti, casualmente, è legale.

  2. Condivido pienamente. Permette un po’ di partigianeria… Per me che mi impegno sulla Via del Buddha, vi sono altre due droghe molto pericolose : i cibi carnei pesce compreso e le bevande alcoliche. Permette di citare il Buddha sul Picco delle Volture :Chi si astiene dal mangiare la carne degli animali martoriati avrà lo Spirito e la Verità “Namu Amida Butsu Namu. Rev. Dott. Corrado Yuimakitsu Cameroni prete buddhista di Scuola giapponese. Jodo Shinshu. Setta buddhista giapponese politicamente orientata alla Estrema Destra. Omosessuale. Sposato.

  3. La droga legale incentivata , pubblicizzata , enfatizzata , in tutto il mondo ,ed allo stesso tempo la piu’ devastante e causa di decine di migliaia di morti all’anno si chiama Alcool .
    Parlare quindi di abolire le droghe e’ patetico , falso, demagogico. E’ il festival dell’ipocrsia.

    • Sono assolutamente d’accordo, e credo che se mai la cannabis verrà legalizzata, e sarà tassata dallo stato come succede per il tabacco, di colpo farà molto meno male di prima.

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