Ricapitoliamo:
Se non sono d’accordo con il pensiero di un omosessuale, sono omofobo.
Ma se agli omosessuali, anzi, agli omosessualisti, fondamentalisti delle dottrine LGBTecc, non sta bene il libero pensiero di un “eretico” come Alfonso Signorini, allora insultare un gay non è più un reato: l’inquisizione arcobaleno subito lo espone alla gogna mediatica, riversando tutto quell’odio, quel disprezzo, che loro lamentano di ricevere nell’Italia della cultura cattolica, retrograda, sessista.
Questa cattiva Italia, culla della bellezza, in cui per secoli i perfidi scultori e pittori, nelle loro opere hanno raffigurato un disgustoso immaginario di perfezione, imponendo canoni che limitano chiunque a sentirsi bello “così come è”:
Via, quindi, dalle sfilate le modelle dal fisico magro e curato, frutto di dedizione, allenamento, diete ferree… facciamo indossare alle “curvy” i vestiti dei nostri stilisti, per non far sentire nessuna in difetto.
E le forme pronunciate di Jessica Rabbit? Minacciose immagini di una sensualità prorompente, pericolose per i bambini che guardano i cartoni animati
Guai se in TV un attore si dipinge la faccia per impersonare al meglio un artista di colore, o se un presentatore fa gli occhi a mandorla per imitare un orientale: nel 2021 è aberrante mostrare le diversità etniche del corpo umano, frutto della mentalità razzista della bigotta madre natura.
Ma se il tono con cui Mario Giordano smaschera le ipocrisie del politically correct, alle loro orecchie non suona come quello di una bella voce, allora sì che i presentatori di sinistra possono permettersi di ridicolizzarlo imitandolo in pubblico, senza incappare nell’accusa di body shaming.
La macchina del fango dei sedicenti “democratici”, colpisce indiscriminatamente chiunque provi a opporsi alle loro battaglie di libertà. “La 194 non si discute”, hanno detto a Signorini, che si dichiarava contrario all’aborto. Qualcuno potrebbe ricordare a questi signori come si chiamava il regime al potere in Italia quando la legge non poteva essere soggetta ad opinione contraria?
Il Fascismo, che ogni 25 Aprile vantano di aver sconfitto, di cui scatenano il fantasma ogni (poca) volta in cui in Italia si deve votare. Ma che imitano nei toni repressivi, per imporre la loro libertà.
Perché sì, l’obiettivo della loro politica è quello di garantire una sola libertà: quella di pensarla come vogliono loro
Puoi fare politica, ma se non sei a sinistra il sistema delle toghe rosse te lo rende impossibile, indagando anche nella tua camera da letto.
Per loro ogni donna merita un posto con le “quota rosa”, tranne Giorgia Meloni: ”La vedo bene a Piazzale Loreto”, ha detto a Roma un pacifico manifestante dei sindacati.
Si può scendere in piazza a manifestare. Per il ddl Zan, sia chiaro. Altrimenti arrivano gli idranti.
Sei libero di scegliere se vaccinarti, ma se non lo fai, sei fatto fuori dalla vita sociale.
Con il Green Pass, il perbenismo al potere non ha inventato nulla. Ha semplicemente esteso alla quotidianità il concetto di esclusione che da tempo vige nel mondo della politica, dello spettacolo, e dell’informazione, in cui la sinistra è imperante:
O sei come noi, o sei una bestia senza diritti, che può essere zittita in qualunque momento.