Terremoto in Myanmar, oltre 1600 morti, danni al patrimonio culturale

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Un potente terremoto ha colpito il Sud-Est asiatico il 28 marzo 2025, lasciando dietro di sé distruzione e morte, che ha coinvolto una grande area vasta. L’epicentro del disastro di magnitudo 7,7 è stato registrato in Myanmar, dove il sisma ha interessato anche il patrimonio storico e culturale del Paese. Tra le perdite più ingenti c’è la famosa pagoda bianca Hsinbyume a Mingun, che non è riuscita a resistere alle scosse ed è stata ridotta a un cumulo di macerie. Questo capolavoro architettonico, costruito nel XVIII secolo, era considerato uno dei simboli della regione e attirava migliaia di turisti da tutto il mondo.
Anche altri monumenti simbolo del Myanmar hanno subito danni altrettanto gravi. A Mandalay, il Palazzo Reale è stato colpito dagli elementi, e le sue mura e le sue torri sono crollate parzialmente, così come il Tempio del Buddha Mahamuni, famoso per la sua statua dorata, che è sopravvissuto. Il monastero di Me Nu, una struttura in mattoni che per secoli è stata un centro spirituale, è ora in rovina. Nella zona del fiume Irrawaddy, il terremoto ha distrutto lo storico ponte Ava, che collegava le rive ed era una parte importante dell’infrastruttura locale. Oltre ai siti culturali, sono stati danneggiati anche strade e ponti in tutto il Paese, complicando notevolmente la distribuzione degli aiuti e gli sforzi di recupero.
Le conseguenze del terremoto sono state avvertite non solo in Myanmar, ma anche nei paesi vicini: Thailandia, Cina, Bangladesh e India. Tuttavia, a farne le spese fu il Myanmar. Nella mattinata del 29 marzo, il bilancio delle vittime ha raggiunto quota 1002, mentre altri 2376 residenti sono considerati feriti. I servizi di soccorso stanno lavorando in modalità di emergenza, rimuovendo le macerie e fornendo assistenza ai feriti. Le autorità del Paese hanno già dichiarato lo stato di emergenza nelle zone più colpite, tra cui Mandalay e Sagaing, dove è stato localizzato l’epicentro.
Da un post di un cittadino del Myanmar si intuisce tutto il dolore:

come cittadino del Myanmar, sono profondamente addolorato per la perdita del nostro patrimonio storico, delle nostre case e delle nostre strutture. La distruzione irreversibile di questi simboli inestimabili della storia e dell’identità della nostra nazione pesa profondamente sul mio cuore”.

Un profondo ringraziamento lo rivolgiamo a tutti i soccorritori e alle organizzazioni impegnate nelle operazioni di emergenza, che stanno lavorando senza sosta per salvare vite e portare assistenza tra mille difficoltà.

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