Ennesimo, imbarazzante attacco dell’Usigrai ad Alma Manera

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Tornano le isterie sinistre dell’Usigrai. Non si può dire che ci mancassero, ma avvicinandosi al Natale ciascuno ripristina le proprie tradizioni: se voi state pensando a famiglia e affetti, per il sindacato costantemente irritato da successi di personaggi non provenienti dai propri iscritti, è indispensabile usare astio creando disinformazione con frasi ad effetto e il solito tam tam social che fa apparire la protesta più partecipata di quanto non sia. Eccola allora la nuova polemica. 

Bandolo della matassa, la conduzione di Alma Manera su un programma di Radio Rai, La notte di Radiouno, in onda dall’1.30 alle 3. L’Usigrai si accanisce ancora una volta contro la conduttrice e cantante, già nel mirino del sindacato quando partecipò lo scorso anno al Festival delle città identitarie a Pomezia. L’accusa che viene mossa è l’uso del budget Rai a favore di collaboratori esterni “in un momento in cui i fondi sono ridotti all’osso”. Di fatto, quello che l’Usigrai tiene a sottolineare con rancore, è la relazione di Alma Manera con il direttore di RaiNews, Paolo Petrecca. Tanti giri di parole per insinuare un favoritismo, senza sapere nemmeno da dove partire: l’Usigrai, infatti, mette nel calderone anche il fatto che il programma sia passato inosservato. Sembra una barzelletta: è evidente che se si fosse trattato di un programma in onda in orari di punta quotidiana, la cosa non sarebbe piaciuta ai sinistroidi per motivi contrari. Così come bastava documentarsi per evitare gaffe e avere le informazioni sul budget per collaborazioni esterne, che fornisce prontamente Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai e di Radio Uno sbugiardando ogni illazione: “La quota destinata alla programmazione rappresenta poco piu’ di un terzo del totale”. Insomma, tutto in linea con le altre trasmissioni Rai da tanti anni. A dare fastidio all’Usigrai è dunque unicamente la presenza di Alma Manera e la sua relazione con Petrecca. Anche le accuse di favoritismo, però, perdono di credibilità non appena ci si informi un minimo sulla storia di Alma Manera. 

Parliamo di una cantante soprano, performer e giornalista con grande esperienza alle spalle: scelta in passato anche da Paolo Limiti come ospite fissa per le sue trasmissioni, ha collaborato con nomi del calibro di Carla Fracci, il maestro Beppe Menegatti, Peter J. Bakalov, Luciano Cannito, Franco Fasano solo per citarne alcuni. Quella attuale, non è nemmeno la prima esperienza radiofonica di Alma, già conduttrice e ideatrice di Crossover su Isoradio, oltre che del podcast ArtLover su RaiPlay. Figlia d’arte (il padre era il grande doppiatore Gianni Manera, la madre la compositrice e attrice Maria Pia Liotta), Alma è cresciuta a pane e spettacolo, a cui si avvicinata sin da piccolissima con i primi provini. Il curriculum della Manera parla da solo ed è quello di una donna che ha sempre avuto la passione per l’intrattenimento e l’approfondimento, come emerge ogni giorno nel suo programma notturno. 

Diventa persino imbarazzante commentare l’ennesimo attacco dell’Usigrai che, va detto, riguarda solo questo sindacato e non “l’intero mondo giornalistico” come si cerca sempre di comunicare attraverso il rimbombo dell’ignoranza social. L’Usigrai, però, ha le sue tradizioni da mantenere: attaccare a prescindere, senza argomentazioni valide. 

Nessuno ha mai obiettato in passato la presenza in Rai di Lorenzo Biagiarelli o di Francesca Fagnani, compagni dei non proprio meloniani Selvaggia Lucarelli ed Enrico Mentana, ma sempre considerati – giustamente – per il loro valore, a prescindere dalle relazioni amorose. La conduttrice di “Belve” viene infatti elogiata anche dall’Unirai, il sindacato che, al contrario, è intervenuto a difesa della Manera, chiarendo che nella richiesta di informazioni sul budget del programma, non dovesse essere contemplato un accanimento personalistico sulla conduttrice. L’attacco dell’Usigrai si rivela un ignobile tentativo di mettere in cattiva luce le peculiarità artistiche di una delle voci più apprezzate, in grado di tenere compagnia con garbo e competenza da vendere. Chi ascolta La notte di Radiouno lo sa e se, nonostante l’ora tarda, lo share della trasmissione continua a dare grandi soddisfazioni, i risultati arrivano dalla professionalità di chi la conduce. Ancora una volta, dunque, l’Usigrai si preoccupa di entrare nella vita privata come mai nessuno si è mai permesso di fare in passato con volti di un certo tipo, quando forse le caste esistevano veramente ma non potevamo dirlo perché “la cultura appartiene alla sinistra”. Questa volta l’obiettivo è Alma Manera, chissà chi sarà la prossima.

Meno male che da quella parte erano attenti a non calpestare la figura della donna, per esaltarla piuttosto a discapito del maschilismo. Ora è tutto chiaro, la regola funziona solo se si tratta di personaggi platealmente schierati a sinistra, altrimenti via libera ad allusioni e battute senza il minimo rispetto. Come diceva Machiavelli, si offende per paura o per odio: evidentemente a qualcuno dispiace vedere un nome nuovo e apolitico fare bene. Alcune tradizioni, d’altra parte, andavano pur interrotte finalmente.

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