La Via degli Uomini (di Jack Donovan, Passaggio al Bosco, 2020, 288 pagine, 15 euro ) non è un libro per tutti. Jack Donovan affronta una tematica che nel nostro mondo moderno è diventata un tabù. Cosa significa esser uomini?
Attenzione perché La Via degli Uomini non è un libro facile da leggere, si è in grado di capirne i concetti solo se ci si libera dagli stereotipi di una società figlia dell’ultra femminismo che non accetta il maschio in quanto tale. La tendenza a combattere il maschilismo anche quando questo non esiste, la tendenza che abbiamo ad idolatrare chi ritiene che il maschio rappresenti il male. Per i liberal progressisti l’uomo va rieducato, istruito, cambiato e per chi la pensa così, questo non sarà un libro facile.
L’autore è conosciuto per essere un sostenitore del ritorno dell’uomo al suo aspetto più primordiale. La virilità, ridicolizzata e quasi del tutto annullata, nel suo significato originale, dà origine al termine virtù. Vir in latino vuol dire uomo, ed essere virili, almeno un tempo, era un pregio. Essere virili significava possedere forza, coraggio, maestria e onore, tutte considerate virtù legate all’uomo. Le virtù maschili naturalmente vanno coltivate, altrimenti si deteriorano. Specialmente in un mondo in cui civiltà e tecnologia hanno quasi del tutto annullato il ruolo del maschio, nato per cacciare e combattere formandosi in comunità. Combattere il maschio e il suo ruolo significa combattere il motivo per cui è nato, snaturarne l’identità. Non sempre questo meccanismo porta ai risultati sperati. Cosa accade quando si reprime la natura di qualcosa? Succede che a volte questa si ribella. Tanto è il rispetto che stiamo imparando ad avere per la terra e i suoi processi naturali, quanto sono violenti le reazioni che abbiamo imparato a conoscerne. Quello che è necessario comprendere è che anche l’umanità fa parte di questo complesso meccanismo. Combattere la natura dell’uomo e della donna, combatterne le differenze ancestrali, non fa che contribuire alla distruzione della Terra, alla stregua della plastica per cui ci strappiamo le vesti.
Troppa comodità fa l’uomo debole, ricorda Jack Donovan, che nel suo testo cita Hobbes, Nietzsche, Brett McKay, Noam Chomsky, ma quando uscì questo libro negli Stati Uniti, divenuto poi un best seller, questi concetti erano assolutamente nuovi. Oggi numerosi altri autori hanno cominciato a sposarne le teorie. Roberto Giacomelli è uno di questi, che con il suo Oltre il maschio debole (Passaggio al Bosco editore) scrive di un uomo colpevolizzato e de-virilizzato. Come il famosissimo Bret Easton Ellis, che scrive del più grande discriminato del mondo occidentale: il maschio bianco privilegiato in “Bianco”.
La Via degli Uomini nella sua versione italiana è impreziosito da un’ottima prefazione firmata da Francesco Borgonovo che coglie l’essenza del libro e la attualizza ai giorni nostri. La Via degli Uomini non è un libro per tutti, ma è un libro che tutti dovrebbero leggere.