La storia di Ennio e dei delinquenti che lo Stato non punisce

0
fonte Facebook

La vicenda di Ennio, il pensionato a cui le rom avevano occupato casa durante una sua breve degenza in ospedale, scandalosa e che giustamente ha richiamato l’attenzione mediatica, come a volte i fatti considerati di cronaca, ci dice di più sullo stato del Paese di altri eventi apparentemente più rilevanti. Ci dice che in Italia i delinquenti godono di un trattamento che magari i cittadini onesti. Una magistratura politicizzata, spietata con i politici a questa non graditi, ha chiuso spesso un occhio sulla criminalità comune, in particolare quella di immigrati e di rom, considerati dai pm rossi degli sfruttati che devono pur vivere. Le forze dell’ordine poi, impegnate negli ultimi anni a inseguire i pensionati senza mascherina, non riescono a seguire tutto, vista anche la decimazione degli organici a causa dell’austerità. Aggiungi una città come Roma , dove quello delle case abusive é un racket vero e proprio, nei confronti del quale le amministrazioni comunali chiudono un occhio o che fingono di non vedere

Il risultato è che Ennio ha dovuto chiedere aiuto ai media e che solo grazie a quelli poi è stato possibile un intervento delle forze dell’ordine – e qui c’è anche la responsabilità di una burocrazia inefficiente. Dopo molti giorni Ennio è tornato, la casa è però distrutta, nessuno gli ripagherà i danni e le rom, a piede libero, dichiarano che occuperanno ancora.

La vicenda ci dice però anche altro. In Italia si blatera di diritti per indicare pretese che diritti non sono, ma uno dei diritti fondamentali, quello alla proprietà, è considerato secondario. In nome di una mentalità socialista stracciona e assistenzialistica, si è prorogato ad esempio il divieto di sfratto per inquilini morosi in ragione del COVID. Cosicché oggi un proprietario di case non detiene nessuna garanzia legale di poter riscuotere l’affitto e soprattutto non possiede nessun strumento per poter riavere la propria casa: tutto è affidato all’onestà e al buon cuore dell’inquilino. Il risultato ovviamente è un mercato degli affitti bloccato, spesso in nero, irrigidito è poco elastico. Come sempre, la solidarietà sociale finisce per premiare i furbi e i disonesti e per far danni a chi, faticosamente, è riuscito a comprarsi una casa o l’ha ereditata.

Del resto i collettivisti di ogni tipo (ora vanno di moda quelli tecnocratico- globalisti) odiano la casa di proprietà. La casa infatti ci radica mentre i globalisti ci vogliono sradicati, nomadi come i loro amici rom. Etnia che merita considerazione e rispetto, beninteso, ma che deve rispettare, come ogni italiano del resto, le leggi. Altrimenti ci deve essere qualcuno che lo faccia. Ma ci sarà?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

10 − 9 =