Quest’anno come l’anno scorso i cantanti e i loro stylist hanno portato sul palco di Sanremo una moda fluida. Era comprensibile che da una fluidità di genere si arrivasse anche a una contaminazione della moda. Oggi nelle realizzazioni delle collezioni uomo bisogna pensare “donna” e nelle collezioni donna bisogna pensare “uomo”. La gonna la indossano forse più gli uomini che le donne e gli abiti da uomo, non il tailleur da donna avvitato, ma l’abito da uomo lo indossano le donne.
Confusione? Ricerca di nuovi consumatori? Necessità di far parlare di se più per il loro look che per le loro canzoni?
Oppure tutte le motivazioni di cui sopra.
Gli uomini vogliono mostrare il loro lato più femminile, le donne il loro lato maschile. E qui inizia il problema, il cambio dei ruoli o addirittura l’assenza dei ruoli. Tutto è fluido, tutto è trasgressione, tutto è ribaltato e tutto deve essere mostrato e soprattutto comunicato.
Si parla delle gonne di Mengoni e Mahmood delle camicie da donna de Il Volo, il top trasparente di Alessandro de Santis dei Santi Francesi, il mantello in tulle di Ghali e la cravatta della Bertè, lo smoking della Nannini e così via. Per non parlare delle giacche psichedeliche di Amadeus, un trionfo di strass e paillettes.
Sì, sono pezzi che vengono dalle collezioni uomo degli stilisti che sperimentano nei capi fluidi, e nelle collezioni donna dove i capi tipicamente da uomo sono inseriti nelle collezioni donna.
Ma è una moda che sarà passeggera o ormai va bene tutto, proprio tutto.
Sembra che gli stilisti non sappiamo più cosa inventarsi. E’ una manifestazione di mancanza di creatività? Ormai e stato fatto, detto, tutto? E’ la moda ormai un mercato maturo dove, se non si creano sempre più nuove tendenze, non si riesce più a far parlare del marchio e quindi a vendere o è una imposizione di una transizione del look che non solo cambia il modo di vestire ma anche il modo di essere? Sono gli stilisti promotori di una moda fluida? Avremo davvero un mondo dove l’uomo diventa più sensibile, più esteta, fino a usare il trucco più delle donne? E le donne veramente vogliono essere percepite come gli ex uomini?
Sì lo so, uomo, donna, femminile e maschile per una minoranza non esistono più, sono categorie vecchie, sorpassate, non più di moda.
Dagli anni 80 fino a qualche anno fa la moda aveva una netta distinzione nelle collezioni uomo e donna. Si chiedeva agli stilisti a quale donna si ispirasse, a quale uomo, si parlava della donna Armani per esempio e il grande Armani il più delle volte parlava di una donna, si in tailleur ma femminile, elegante, a volte sexy, per non parlare della donna super sexy di Versace.
Oggi tutto ciò non si può dire più, è tabù, la donna non può essere sexy, l’uomo non può essere elegante… Pensate a Marcello Mastroianni, Gianni Agnelli, Sean Connery, Pierce Brosnam, Richard Gere in American Gigolò.. Oggi in un remake di American Gigolò Richard Gere dovrebbe indossare una camicia di tulle trasparente con appliche di strass e paillettes e potrebbe naturalmente essere fluidamente un gigolò per uomini e donne.
Il cambiamento è evidente. Ma, la mia domanda è: tutto ciò è la realtà, gli uomini sono donne intrappolate in un corpo da uomo e le donne sono uomini intrappolate in un corpo da donne o c’è una minoranza, stilisti e soprattutto stylist, che impone i suoi gusti e vuole vedere tutti gli uomini vestiti da donna e viceversa usando un palco così importante a livello mediatico come Sanremo.
E’ la rivincita di una comunità? Di un gruppo che ha raggiunto la stanza dei bottoni?
Uno stilista oggi non cerca la bellezza, l’eleganza, ma tutto ciò che è strano, più sei strano, più sei creativo. Creatività ai giorni d’oggi diventa stranezza … ma perché? Ritornate, come dicono gli americani ai vostri drawing boards, al tavolo da disegno, e tornate all’eleganza maschile e femminile, due cose diverse che per anni hanno identificato non solo una collezione di moda ma il guardaroba, la seconda pelle della gente.
Non imponete scelte stilistiche che vanno al di là di scelte stilistiche, non influenzate il modo di essere delle persone proponendo una condizione fluida che avrà ripercussioni culturali e di identità, solo perché una minoranza pensa che un uomo con la gonna sia cool. Passata questa moda, cosa resterà? solo tanta confusione e qualcuno dovrà raccogliere i pezzi di ciò che è stato rotto nella mente di chi si è fatto prendere dalla moda del momento.