Ogni mossa del Governo è a favore delle big tech

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il protagonista del momento si chiama Cashback: è corsa a scaricare l’app Io. A primo avviso si direbbe bene il governo ha varato una scelta benaccolta e che potrà essere rilancio delle spese festive e buon prototipo per la lotta all’evasione. Tutti felici, se non fosse per quella sensazione di dubbio venuta a molti. “Meglio andare a vedere il dettaglio”, abbiamo pensato in molti. Scoprendo quanto ognuno potrebbe, solo andando ad analizzare i documenti.  E’ stato detto: se acquisti con la carta, spendendo in negozi fisici abilitati, riceverai indietro il 10% della spesa. Non proprio. Per poter accedere al credito restituito, dovrai effettuare un minimo di 10 acquisti registrati da qui a Natale e ti potranno essere elargiti sino ad un massimo di 150€. Subito? No, tra un paio di mesi. Il 10% non è garantito: se spendessi 300€ per comperare una borsa griffata alla mia fidanzata, non riceverei 30€, perché la quota di massima “cashback” é di 15€ per singolo acquisto.  Per ottenere il massimo del rimborso dovrei effettuare un minimo di 10 operazioni da 150€ l’una. Certamente, potreste ritenere comunque di volerlo usare, anche oltre il periodo natalizio. Le condizioni però cambiano. Dal 1 di gennaio le transazioni occorrenti saranno un minimo di 50 in sei mesi, per accedere ad un totale di rimborso di 300€, incluso il rimborso natalizio. E la lotteria? Vi accedono coloro i quali avranno creato piú scontrini, quindi effettuato il maggior numero di operazioni. Con molta probabilità, soggetti con una capacità di spesa maggiore.  Il disegno è più ampio della semplice “abolizione del contante”. Recovery Fund, Mes, la stessa UE sono meccanismi complessi, messi a punto per creare debito e poi costringere i malcapitati Paesi a seguire un’agenda dettata da poteri comunitari. Oggi Polonia e Ungheria hanno detto no, ma il disegno procede anche per mezzo della famigerata “cooperazione rafforzata”: quei trattati paralleli con cui si aggiungono fardelli aggiuntivi, come il Fiscal Compact.
La lotta al denaro contante serve fondamentalmente a far indebitare ancora più il sistema economico. Oggi il contante conta solo pochi punti percentuali del totale della moneta in circolazione.
Vi siete mai domandati la differenza che c’è tra moneta bancaria e banconote/monete? La parola chiave è signoraggio, ovvero il flusso di risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi.
La moneta bancaria è emessa da spa con un movimento contabile e prestata a chi ne ha bisogno creando debito al sistema economico. La banconota ha un funzionamento simile, ma l’interesse attivo che ne deriva è girato al Tesoro, quindi con le banconote il signoraggio va allo Stato. Ogni volta che in un sistema moderno viene immessa un po’ di moneta bancaria c’è qualcuno che si indebita, e che dovrà restituire questo debito con gli interessi. Favorire l’espansione della moneta bancaria significa favorire l’espansione di questo debito, endogeno ed impagabile.
Questa operazione é fatta per il bene nostro e dei commercianti, giusto? Escludendo gli acquisti on-line, si privilegia il commercio di vicinato ed in questa maniera si fa in modo che lo stesso si alieni dalla malpratica del “nero’. 
Davvero si scoraggia l’evasione? Torniamo all’acquisto della borsa marchiata e costosa di cui sopra. Se la spesa é 300€ e comporta un cashback di 15€, il mio guadagno reale non é il 10%, bensì il 5%. L’IVA é al 22%, ovvero 66€. Se il commerciante mi proponesse uno sconto di 50€, evitando di battere scontrino, dove andrebbe la percezione di risparmio? 
Davvero si favorisce il commerciante? 
Con l’espansione della moneta bancaria a danno della moneta legale aumenta il margine di intermediazione e interesse che le banche lucrano da questa. Altro che evasione! E se proprio dobbiamo parlare di evasione, a quanto ammonterebbe il gettito per lo Stato se la moneta in circolazione anziché essere appaltata alle banche fosse coniata direttamente dallo Stato, come fa oggi con le monetine?
La vera o presunta evasione (spesso di necessità) sarebbe un infinitesimo rispetto al maggior gettito che ne deriverebbe per lo Stato.  Questo, in realtà, sembra non avere alcun reale interesse ad aumentare il gettito. 
Si dirà: “le banche hanno promesso una sospensione delle commissioni”. 
La realtà però dice che le commissioni sulla moneta bancaria non solo non sono state abolite, ma neanche calmierate. Le banche lucrano direttamente, con le commissioni (detto in soldoni si mettono direttamente in tasca una parte della moneta creata, senza togliere il debito creato).
Il Commerciante si vede taglieggiato di una parte cospicua delle entrate in moneta bancaria che, certo, non potrà nascondere al fisco, ma sulle quali dovrà pagare le tasse senza averle mai neanche incassate, perché già falcidiate dal sistema bancario. Aiutare il commercio fisico? Non scherziamo! Il vero obiettivo è indirizzare lo strumento nel luogo in cui il contante sta resistendo di più. 
Ogni mossa governativa, in buona o cattiva fede, sta portando il commercio reale al collasso, a favore proprio della rete delle big tech, Amazon in testa. 
Un ennesimo dono avvelenato. Parafrasando Laocoonte nell’Eneide di Virgilio (quello che diceva di non fidarsi del Cavallo di Troia): timeo piddinos et dona ferentes (temo i piddini anche quando portano regali).

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