Quel visionario Don Verzè che asfaltò i catto comunisti

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Dieci anni fa, il 31 dicembre, moriva, a novantun anni, Don Luigi Verzé, una delle figure più straordinarie del cattolicesimo, dell’imprenditoria e della università lombardi, cioè italiani, del dopoguerra, fondatore di un grande ospedale di eccellenza, il San Raffaele, e di una università privata, Vita e Salute, in cui lo studio della medicina era ed è condotto con criteri iper moderni, cioè antichi. Lo vedremo tra un momento.

Per ora, notiamo come cattolicesimo, impresa e sapere siano stati strettamente legati nel Nord e, in particolare, nella Lombardia del dopoguerra e del boom, in cui cominciò Don Verzè, nato in provincia di Verona ma presto trasferitosi a Milano, dove si laureò alla Cattolica nel 1947 per essere ordinato sacerdote un anno dopo. Collaborando con la figura magnifica di San Giovanni Calabria, fondatore della Congregazione dei Poveri Servi, Verzè entrò in contatto con la straordinaria tradizione di cattolicesimo lombardo, dove l’elemento “sociale” è in primo piano, forse da secoli.

Attenzione, sociale non vuol dire “socialista” o “collettivista”, come invece lo intendevano altre componenti del mondo cattolico, lombardo o no. Non vuol dire statalismo e pianificazione, prelevare ai ricchi per distribuire ai poveri. Vuol dire che dal profitto dell’impresa una parte della ricchezza viene utilizzata per gli indigenti ma più in generale per la comunità. E’ un cattolicesimo che magnifica il profitto, e del resto, come avrebbe scritto anni dopo il filosofo cattolico statunitense Michael Novak, consigliere di Giovanni Paolo II, letica cattolica promuove il capitalismo, a dispetto delle lettura su una presunta superiorità dell’etica protestante e su un culto del poverismo tipicamente cattolico.

Le opere sono fondamentali, come avrebbe mostrato negli stessi anni un altro straordinario sacerdote e intellettuale, Don Giussani. E che cosa stupefacente era il capitalismo del Nord Italia negli anni del dopoguerra e del boom: selvaggio, spontaneo, intraprendente, dinamico, accanto a un capitalismo delle famiglie nobili dell’industria italiana che si stavano fortemente modernizzando. Don Verzé ebbe il colpo di genio di unire questa vocazione all’impresa con quella della cura del corpo: nacque l’Ospedale San Raffaele negli anni Settanta, quando il sistema sanitario nazionale era passato in pochi anni da un arretrato modello mutualistico a un iper statalismo che negli altri paesi si stava abbandonano. Che è una delle caratteristiche del riformismo italiano, di matrice socialista, laica e cattolica; arrivare sempre con dieci, se non con venti, anni di ritardo rispetto ad altri paesi. Mentre negli anni Settanta socialdemocratici scandinavi e laburisti inglesi ripensavano il sistema sanitario creato da loro stessi nel dopoguerra, comunisti, socialisti e sinistra Dc lo introducevano in Italia.

Immaginano quindi cosa deve essere costato a Don Verzè costruire questa impresa: e le sue vicissitudini giudiziarie vanno collocate in un contesto in cui la legislazione italiana era (anzi, è) stata edificata, a partire dai maledetti anni Settanta, per bloccare qualsiasi spirito di intrapresa e di iniziativa. Nel 1996 poi, Don Verzé fondò l’Università Vita e Salute, all’avanguardia perché antichissima, nel formare i medici facendo loro apprendere anche la filosofia, come era nell’antichità e nel medioevo.

Ovviamente una personalità cosi unica non poteva che incontrarsi con un altro visionario, un imprenditore edile, di quindici anni più giovane, Silvio Berlusconi, il cui legame con Don Verzé fu sempre solido, e ricambiato: anche se non fu mai il “sacerdote del berlusconismo”, come amavano scrivere i catto-comunisti.

Ora le sue opere, l’Ospedale e l’Università, restano. E resta anche il seguente interrogativo: perché in Italia siano sparite figure così, e il cattolicesimo, l’impresa e l’università siano diventati delle postazioni tristi, popolate da travet della religione, del capitalismo e del sapere.

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1 commento

  1. Don verz.quello condannato nel 76..per tentata corruzjone..nel 98 per abusi edilizi..prescritto per truffa..apprpriazione indebita e indagato per bancarotta fraudolenta..Curriculum noormale in Italia..

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