Uto Ughi, “I Maneskin insulto alla cultura” e i leoni da tastiera si scatenano

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Se guardi il dito anziché la luna sei un c…. o se vogliamo evitare i francesismi uno sciocco. Ecco che allora se un Maestro come Uto Ughi indica il fenomeno musicale dei Maneskin come l’esempio più lontano che si possa concepire dall’armonia musicale senza però insultare né loro né chi li ascolta (“non ce l’ho particolarmente con i Maneskin, ogni genere ha il diritto di esistere , però quando fanno musica e non urlano e basta“), i soliti sfaccendati leoni da tastiera si scatenano perché il Maestro ha rovinato la festa della banda dei mejo fichi der bigoncio al palazzo Brancaccio a Roma in occasione dell’uscita del loro terzo album intitolato “Rush” (e sai che fantasia, non è che il celeberrimo gruppo prog canadese omonimo che ha venduto più di quaranta milioni di dischi nel mondo avrà qualcosa da dire?).

Certo Ughi non li ha toccati piano i Maneskin (“Sono un insulto alla cultura e all’arte“), ma il fatto è che come sempre la cretineria copre le informazioni degne, nella fattispecie la presentazione di ieri nella Sala delle Lupe del Comune di Siena, condotta dal Maestro, del programma di 14 concerti organizzati per celebrare il centenario delle attività concertistiche dell’accademia musicale Chigiana, che prenderanno il via il 21 febbraio prossimo e dureranno fino alla primavera del 2024.

Ma questo per gli amanti della musica o presunti tali che difendono i loro beniamini non è cronaca culturale, è il dito da guardare al posto della luna. E così fanno finta di non sentire l’altra affermazione del Maestro, affermazione che grida vendetta: “Nelle scuole c’è una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose“. Perché, non ha forse ragione il Maestro?

E invece fa più notizia la caciara social, come quando i Napalm 51 in pantofole di turno sul webbe insultano la bidella napoletana con lavoro a Milano che non potendosi permettere gli affitti della città per ricchi dei Sala e dei progressisti con casa vacanze a Capalbio e appartamento in Piazza Castello deve fare la pendolare ogni giorno Napoli-Milano perché al confronto le costa meno.

Fate la prova: cercate “uto ughi” su Fb, il numero di foto dei Maneskin supera in proporzione quelle del Maestro. Addirittura c’è un quizzone che dice testualmente: “Voi con chi state”?, come a far bisboccia. Il dito anziché la luna, appunto….La morale è sempre quella, come disse Oscar Wilde “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.

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4 Commenti

  1. a dire il vero io la musica dei manaschin non l’ho mai capita , non ho mai capito tutto questo successo , sarà un mio limite ma , preferisco il maestro .

  2. Premetto che non mi piacciono i Maneskin anche perché io amo il rock quello vero, ma se per questo i Maneskin sono solo urla e rumore non oso pensare che opinione abbia del rock in generale, se per lui tutto ciò che non è musica classica (genere bellissimo sia chiaro) è solo rumore mi pare una persona alquanto limitata

  3. Ma siete proprio sicuri di aver ascoltato bene la musica e le parole e aver capito il significato delle canzoni dei maneskin??ho dei seri dubbi…prima di giudicare cercate di capire non sentire solo le “urla”ma cosa c’è sotto…io ho 72 anni e apprezzo la musica dei maneskin

  4. Su Spotify MANESKIN vs UGHI stanno 26 mln contro 5.000 ascolti; non solo, Beggin supera il miliardo di stream. Sull’educazione musicale poi, c’è da precisare che il problema affonda le radici nel sistema scolastico italiano , carente di sensibilità artistica in genere e musicale in particolare, che limita lo studio della musica alla sola secondaria di primo grado.

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