Veneziani: “I santi patroni sono i garanti della nostra identità”

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“Una specie di fondatore della città oltre che di sorvegliante e di ponte tra il cielo e la terra”. Così Marcello Veneziani definisce il santo patrono nell’editoriale sul numero di CulturaIdentità da oggi in edicola. Veneziani esplora il ruolo centrale che i santi hanno avuto nella costruzione dell’identità di comunità in Italia nel corso dei secoli. I santi definiscono il DNA di ogni più piccola città d’Italia. Le festività patronali sono eventi chiave, coinvolgendo la popolazione in processioni, celebrazioni e feste collettive, tanto civili quanto private.

Veneziani sottolinea come i santi abbiano svolto un ruolo importante nella vita quotidiana delle persone, anche per coloro che si definiscono atei ma sono legati alle tradizioni del Sud. Una civiltà che rende i santi come rappresentanti accessibili del sacro, una forma di mediazione fra cielo e terra che caratterizza il Sud e il mondo cattolico. Il culto dei santi rappresentava una forma di devoto rispetto, una connessione con le radici culturali e una tradizione popolare.

Vi è poi la pratica del pellegrinaggio nelle case di coloro che portavano il nome del santo, a riprova dell’importanza dell‘onomastico rispetto al compleanno nella nostra civiltà tradizionale. Non si può quindi non provare nostalgia per un passato – o un presente oramai in via di evaporazione – in cui i nomi dei bambini erano ispirati ai nonni o ai santi, una civiltà calorosa e autentica, che si contrappone all’attuale abitudine a dare nomi modaioli e di tendenza.

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