Contro gli eco catastrofisti c’è un solo rimedio: la scienza, quella vera

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Domenica ero a Sesto Calende sul lago Maggiore, nello stesso posto e alla stessa ora in cui si è scatenato il terribile nubifragio che ha causato l’inabissamento di una barca turistica e la morte di 4 persone, due delle quali erano italiani del comparto dell’intelligence (gli altri due erano cittadini di Israele). A pochi giorni dal nubifragio che ha sconvolto l’Emila Romagna, sarebbe facile rinnovare il refrain per cui la frequenza degli eventi climatici avversi, con le conseguenze materiali che comportano, sarebbe colpa dell’uomo. Ma non è così. E il Sindaco e il vicesindaco (che era con noi domenica) di Sesto Calende, contattati dagli organi di stampa per un commento a caldo sulla tragedia, lungi dal riferire di cause antropiche del clima “impazzito”, hanno piuttosto fatto notare che, ancora una volta, a mancare è stata l’informazione e la prevenzione.

A mancare sono le cose pratiche, gli interventi per cui anche mezz’ora di anticipo può essere salvifica. A commento dell’alluvione in Emilia Romagna ci si ostina a colpevolizzare la condotta umana, si guarda il dito che indica la luna anziché la luna, nel senso che la tragedia indica chiaramente dove stiano le falle, cioè nella fallacia amministrativa: in tutti questi anni si è preferito fare i “raggionamenti” alla De Mita sul clima anziché intervenire per tempo con opere strutturali necessarie al contenimento delle acque.

Fenomeni avversi si sono sempre verificate e continueranno a verificarsi ed è solo l’ipertrofia comunicativa di questi anni, per cui «i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar» (Umberto Eco), che si parla tanto di “clima impazzito”, “cause antropiche”, “riscaldamento globale” e catastrofi annesse previste dai fans di Ultima Generazione. Evocano l’Apocalisse climatica e poi vanno in ansia, non mancando di mettere alla gogna quegli studiosi che osano dire che in realtà le cose non stanno proprio così e che l’uomo c’entra solo in minima parte.

Perché ormai è ufficiale, contrariamente ala narrazione collettiva non è affatto vero che il 99% degli scienziati è concorde nel ritenere che l’impatto delle attività umane è la causa dei cambiamenti climatici e delle conseguenze tragiche annesse. Sono percentuali bulgare che trovi solo nelle dittature e non hanno alcun riscontro con la realtà dei fatti. Dire “il 99% degli scienziati” non ha senso, è come dire “due milioni e mezzo di milanesi la pensano come me”. Dire, poi, che gli uomini sono la causa del surriscaldamento del pianeta e quindi dei devastanti fenomeni meteo avversi significa dire qualcosa in malafede, basata sulla selezione di decine di migliaia di paper scientifici prodotti nel corso degli anni su cui poi si è fatta l’analisi, cioè un numero bassissimo in proporzione al totale della comunità scientifica, che invece è divisa al proprio interno, come è normale che sia in democrazia e nella scienza: c’è chi fa un “endorsement” al cambiamento climatico causato dall’uomo e chi invece ritiene che l’attività umana vi incida solo in minima parte. E c’è anche chi, per il momento, non prende posizione. Insomma, la realtà è molto più complicata e, per citare Shakespeare, «Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia».

Noi di CulturaIdentità, sulla fallacia dei catastrofismi, vi avevamo già messi in guardia nel numero di novembre 2019 del nostro mensile, dove alle tesi degli «Ambientalisti da salotto» avevamo opposto quelle del professor Uberto Crescenti, già rettore dell’Università d’Annunzio di Chieti, Presidente della Società Geologica Italiana e Presidente di Clientel Italia, sede italiana di un think tank internazionale di scienziati impegnati a diffondere un’informazione corretta sul clima e sull’energia: un consesso di cui fanno parte luminari della scienza fra cui il professor Franco Prodi, di cui nei giorni scorsi vi abbiamo parlato QUI, che ha asfaltato i soldatini di Ultima Generazione sostenendo che «il dato che vuole che per il 98 per cento il surriscaldamento del globo è colpa dell’uomo è una bufala».

LEGGI L’INTERVISTA DI UBERTO CRESCENTI SUL MENSILE DIGITALE

Il professor Uberto Crescenti, insieme ai suoi colleghi scienziati, spiega esattamente perché non esiste alcuna emergenza climatica. Non troverete praticamente niente in questi giorni sul web, ma il professor Crescenti ha appena prodotto un progetto di legge sul riassetto del sistema elettrico italiano. Perché il clima non si governa. E contro i deliri dei talebani green bisogna far valere la scienza: urge prescindere dall’ideologia opponendo un basta a quelli che dicono no a tutto.

Bisogna agire, non chiacchierare. Altrimenti, a sfruculiare su “clima impazzito”, cause antropiche e “salviamo il pianeta” ripetendo a pappagallo gli slogan alla Greta Thunberg e Ultima Generazione, si rischia di dover ri-assistere alla tragedie che abbiamo appena visto.

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1 commento

  1. L’impatto dell’Uomo e’ innegabile (basti guardare al grafico della CO2 nell’ultimo secolo dovuto alla rivoluzione industriale). Il fatto e’ che e’ un impatto POSITIVO, che ha salvato la vita sulla Terra.

    La concentrazione di CO2 stava scendendo sotto la soglia minima che avrebbe causato l’estinzione delle piante (che, appunto, respirano CO2). L’Umanita’, bruciando carbone e petrolio, ne ha reimmessa nell’atmosfera una quantita’ sufficiente a mettere in sicurezza il mondo vegetale.

    Noi respiriamo ossigeno, il 20% dell’aria, le piante respirano CO2, lo 0,04% dell’aria.

    Basta con questa demonizzazione della CO2, il gas piu’ importante per la Vita sulla Terra!

    Per approfondimenti: Patrick Moore (co-fondatore di Greenpeace).

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