Sallusti dice che Scurati è l’uomo di “M”: e che male c’è?

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fonte Facebook

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Cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Non possiamo non citare il Melandri (interpretato dal grande Gastone Moschin) di Amici miei per commentare il podcast di Alessandro Sallusti dove lo scrittore Antonio Scurati viene definito come “l’uomo di M”. E che c’è di male? Non si intitola forse M la sua trilogia (ma quando finirà questa moda delle trilogie?) su Benito Mussolini (M il figlio del secoloM uomo della provvidenza e  M gli ultimi giorni dell’Europa)?

Dunque Scurati è l’uomo di M. Ma lo scrittore si indigna: “insulto volgare, del tutto chiaro nel suo significato”, dichiara all’AdnKronos. E dov’è la strizzatina d’occhio alla Umberto Eco? Non è invece una semplice verità, come dire “il libro è sul tavolo”? Scurati è o non è l’uomo di M, l’autore dei libri (repetita iuvant) M il figlio del secoloM uomo della provvidenza e M gli ultimi giorni dell’Europa?

I titoli sono lunghi, dire “Scurati, l’autore di M” è come dire “Dante, l’autore della Commedia”, è economia di scrittura ma è anche un tributo a uno scrittore che ha fatto i soldi grazie a M e noi siamo contenti per lui.

Che M sia commercialmente profittevole se ne è accorta anche la Feltrinelli, la casa editrice di Giangiacomo che, oltre a pubblicare Il Dottor Zivago in anteprima mondiale, pubblicò Italia 68: guerriglia politica. Tesi e proposte per una avanguardia comunista, proprio lui, il volenteroso sostenitore dei guerriglieri che faceva gli shooting fotografici in pelliccia: in libreria è appena uscito un tomo di 700 pagine sui discorsi del Duce firmato Feltrinelli, dici poco (e che tempismo).

Ma la Meloni e FdI sono gli eredi di Mussolini e quindi rappresentano un pericolo per l’Europa: così parlò Scurati a un giornale francese.

Che barba, che noia questi antifa da salotto in assenza di fascismo. Poco tempo prima, ospite della Gruber, Sallusti fa notare allo scrittore che forse le sue esternazioni sul pericolo fascismo in Italia sono un tantino eccessive e che andrebbero argomentate; si vede replicare con una frase tipo «Lei non sa chi sono io, s’informi». Appunto. Il direttore responsabile di Libero scopre che anche Scurati, come Saviano, qualche castroneria nei suoi libri l’ha presa: “E mi sono ricordato”, scrive Sallusti su Libero, “che all’uscita del suo primo libro, M Il figlio del secolo, un vero professore, Ernesto Galli Della Loggia, lo aveva preso in castagna- ma i francesi questo non lo sanno – sui non pochi svarioni contenuti nella sua opera […] Eccolo qua, l’uomo di M. che mischia storia a romanzo, perché così funziona, così vuole il grande pubblico, così si vendono tanti libri”. 

E’ la storia che si ripete: vi ricordate quando, nel 1994, un noto presentatore tv scrisse su Cuore che il centro destra aveva vinto le elezioni perché, testuale, “l’Italia è un Paese di m. (no, non quella M di cui stiamo parlando, n.d.r.) e gli italiano sono delle teste di c.”? Oggi 28 anni dopo è l’eterno ritorno dell’uguale, a sinistra dicono che FdI è il primo partito perché gli italiani sono scemi, hanno sbagliato a votare e le cancellerie europee fremono perché in Italia governeranno gli eredi del Duce e le Borse vanno giù (non è vero niente, anzi continuano a fare affari e il giorno dopo la vittoria della Meloni era Toro alla Borsa di Milano, altro che crollo di Wall Street per il ritorno del Fez).

Non puoi farci niente, è un riflesso condizionato della sinistra, la destra deve essere come dicono loro, una donna premier va bene solo se comunica con le e rovesciate e gli asterischi e il governo deve baciare la pantofola agli euroburocrati di Bruxelles.

Non conta che il 25 settembre scorso “milioni di italiani abbiano esercitato il diritto di voto e che presumendo di essere in una democrazia sperano di vederlo rispettato e applicato”.

E’ già successo, in 11 anni di governi sinistri che non sono passati dalle elezioni. Facciamo in modo che la storia non si ripeta. E si facessero una risata ogni tanto questi indignati speciali da presidio democratico permanente.

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4 Commenti

  1. Come controcanto c’è, però, il racconto della stampa spagnola sul padre della leader di FdI (che la abbandonò da piccola) e che ““Fu condannato per traffico di droga”. Bisogna essere davvero neri d’anima, per scribacchiare e riportare tali notizie. Incurante dei minori d’oggi, ma che non lo saranno più domani, che coinvolgono. E tutto per sparlare, come comari avvinazzate sul ballatoio della politica ideologizzata, di un padre che ha abbandonato la famiglia quando la Meloni era una lattante. Perciò (una lattante) orfana a tutti gli effetti di padre. Che fosse stato una perla di galantuomo o il principe dei criminali. Tuttavia, rullo di tamburi, 44 anni dopo, ’Il quotidiano Diario de Mallorca’ e il ‘Fatto Quotidiano’ ne fanno uno scoop. Sì è arrivati, insomma, alle comiche finali. E dire che basterebbe solo prepararsi ben benino a fare le pulci al governo Meloni, per parlare con cognizione di causa. Invece ci si abbandona, come fanno i soldati di Putin in Ucraina, a fare i cecchini a tutto tondo.

      • Egr…Si fà invece,illudendosi di ‘colpire’coloro che si pensa possano essere colpiti anche in minimissima parte da quelle notizie,ma in realtà ‘ampliando’ la platea cercando d’arrivare ai ‘deboli di mente’,che ce ne sono,eccome e che potrebbero ‘abboccare’.Che la ‘batosta’,’in casa e fuori casa’ non è bastata,che la Meloni se x gli avversari è la nemica x gli amici rimane na ‘concorrente’…che poi è la stessa cosa che sta accadendo nel ‘giornale-madre’,con tutto quel gossip sfornato dal giorno dopo le elezioni su ministri in pectore’,che sembra proprio ‘avvertimento’,che neanche ‘QUELLI’ usano più,e del genere che fra alleati non c’era proprio d’aspettarsi arrivasse.Sarei tentato di affermare ‘buon sangue non mente’,ma…che sia chi ‘sta subendo’ ad incaricarsene se lo riterrà opportuno.Io rimango sul tema.Egr direttore Sallusti la Lisa dei Simpson l’ha preceduta e da qualche anno,e la sua esternazione verso n’amica con cui dialogava si calza a pennello verso sto ‘coso’…”anche se non la pensi come me,non fa niente.Io rispetto lo stesso la tua opinione’ di mxxxx”.

  2. Gli occhi della tigre di carta parafrasando Mao. la sconfitta della sinistra è il risultato di aver rifiutato di trasformarsi in un partito socialdemocratico dopo la caduta del
    Comunismo. E scegliere di essere il nulla.

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