Salviamo lo storico Caffè Greco

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

Ci sono passati Goethe, Gogol, d’Annunzio, Prezzolini, Kauffmann, Dionigi, Andersen, de Chirico, Guttuso, Mascagni, il futuro papa Leone XIII, Buffalo Bill, imperatore Naru Hito, altro che le brasserie di Sartre e degli esistenzialisti francesi (con tutto il rispetto, ça va sans dire). E’ stato dichiarato di interesse particolarmente importante con D.M. Del 27/07/1953 e D.M. del 06/02/1954 degli allora Ministri della Pubblica Istruzione Giuseppe Bettiol (1953) ed Egidio Tosato (1954). E’ lo storico Caffè Greco di Roma, in via Condotti, fondato nel 1760, riccamente ornato, con tavoli di marmo su cui Keats e Byron bevevano caffè. E ora rischia di chiudere, nonostante il vincolo apposto dal ministero nel 1953: il 22 giugno è previsto lo sfratto con tanto di ufficiali giudiziari che metteranno i sigilli, conseguenza di un lungo contenzioso con la proprietà dell’immobile. Ma cosa sarebbe di questo luogo magico denso di emozioni, ricco di arte e di storia, chiuso al pubblico con dentro quadri, arazzi e foto e inagibile a tutti? Già nel 2019 Vittorio Sgarbi si era schierato al fianco dell’Antico Caffè Greco andando in in via dei Condotti a offrire cappuccino e brioche ai manifestanti. E le istituzioni richiamano il celeberrimo critico per un intervento in difesa di storia e cultura: “Invitiamo le parti a trovare un dialogo costruttivo che porti ad un accordo economico, volto a tutelare il valore storico di questa istituzione, locale storico che rappresenta l’identità della città e del suo ruolo nella storia della cultura internazionale. La proprietà non può alterare il luogo. Lanciamo un appello al sottosegretario Sgarbi affinché convochi un tavolo al Ministero per mediare” Così dichiarano il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

diciotto + 12 =