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Maria Giovanna Maglie ci ha lasciati: avrebbe compito 71 anni in agosto. si è spenta questa mattina dopo una lunga malattia. Era stata sottoposta a un intervento al cuore, al quale però erano subentrate complicanze fra cui una grave anemia. Il malore è sopraggiunto durante uno dei suoi tanti collegamenti televisivi con i programmi di informazione politica: “Ho avuto un malore che ho cercato di mascherare. Ho concluso il collegamento e poi ho spiegato che avevo bisogno di staccare. Non so nemmeno se ne siano accorti gli spettatori”. Laureata in Filosofia alla Sapienza, giornalista, scrittrice, opinionista tv, è stata inviata in America Latina occupandosi di politica internazionale dal 1979 al 1987. Nel 1989 l’ingresso in Rai. Nel 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, è stata inviata in Medio Oriente, per poi diventare corrispondente da New York fino al 1993. Ha collaborato con importanti quotidiani ed è stata una collaboratrice del mensile CulturaIdentità, per cui ha scritto un articolo che pubblichiamo oggi. E’ stata anche autrice di numerosi libri, fra cui una biografia di Oriana Fallaci. Il suo ultimo libro è Addio Emanuela. La vera storia del caso Orlandi. Il sequestro, i depistaggi, la soluzione.
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@mgmaglie era una mente libera, intellettuale coraggiosa, ho avuto l’onore di averla tra le firme di @culturaidentita su quel solco tracciato dalla Fallaci, ha preso posizioni chiare, quando in pochi lo facevano, contro il “regime” del politicamente corretto. 🌹 pic.twitter.com/bQGj8uhrXA
— edoardo sylos labini (@edosyloslabini) May 23, 2023
Da qualche parte si legge: «Ore 7:54 di stamani, il comico … cinguetta su Twitter: “Morta Maria Giovanna Maglie, aveva 70 anni. A differenza di Michela Murgia è morta esaudendo il desiderio di morire sotto un governo fascista”.»
L’odio che non si ferma davanti alla Morte non può che albergare ed essere figlio di una mente ideologicamente pregna. Ma può un tale annebbiamento giustificare un odio così diffuso e radicato? Evidentemente, può. Ma se così è, perché la Magistratura se ne sta con le mani in mano? E, soprattutto, perché il Csm continua a mettere sotto il tappeto partitico questa guerra di parte portata avanti da indegni compagni?
Già, perché?
Dalla sinistra c’era, e c’è, da aspettarsi ben di peggio