Con Giorgia il Partito della Nazione

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Questa volta è successo proprio quello che era previsto. Il centro destra ottiene una maggioranza solida e il centro sinistra una sonora sconfitta. Non pervenuti tutti i Movimenti antisistema ( ma questo meriterebbe un discorso a parte).

Campo della sinistra. Il Pd incassa una sonora sconfitta e Letta dovrà tornare a fare il prof in Francia.

Vince il partito del reddito di cittadinanza al Sud. Conte ottiene un ottimo risultato e si profila come un partito di sinistra che può concorrere con il Pd in quel campo. Temi come la giustizia sociale ecc , tipici della sinistra, potranno trovare modo di esprimersi e si vedrà chi alla fine prevarrà tra il nuovo partito sudista di Conte e il vecchio Pd.

Campo della destra. Nasce il Partito della Nazione. Dico Partito della Nazione, perché non è un voto populista, semmai sovranista. Non è un caso che negli ultimi discorsi Meloni abbia parlato di una questione di sovranità. È un voto che può sorprendere perché dato ad un partito con una sua lunga tradizione, mai rinnegata. Insomma, vince la destra, non la estrema destra ma la destra. Gli italiani hanno voluto premiare la coerenza di una donna e le hanno dato fiducia da Nord a Sud. FdI può aspirare a svolgere questo ruolo dopo il successo elettorale di Meloni. Il successo di una donna, anche questo è un fatto nuovo. Un Presidente del Consiglio donna ma non di sinistra. Avrà da fare con una Lega che esce fortemente ridimensionata in termini di voti e con FI che non tramonta definitivamente mai.

Incredibile il risultato di Berlusconi, uno zoccolo duro lo vota comunque. Salvini ne esce sconfitto, ma sino a un certo punto perché il sistema elettorale premia le coalizioni e quindi alla fine avrà più seggi in parlamento del M5S che correva da solo. Paga certo la sua partecipazione al governo Draghi, ma anche le sue oscillazione (una sua rottura sul green pass lo avrebbe reso punto di riferimento per 10 milioni di italiani che si sono dispersi in mille partitini e nell’astensione). Io credo che dovrebbe iniziare una seria riflessione perché non solo perde al Sud ma persino al Nord. Il progetto di una Lega nazionale pare naufragato, non gli resta che ripartire dal Nord e dalle autonomie. In fondo se ha un po‘ recuperato nell’ultima settimana è stato perché ha parlato di autonomia. La Lega e Salvini debbono recuperare credibilità.

Il voto è sempre più fluido, questo non lo dovrebbero dimenticare tutti i partiti. Come non dovrebbero dimenticare che sempre meno gente va a votare…

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1 commento

  1. Un successo indiscutibile. Mentre gli italiani di buonsenso applaudono. In questo quadro, i discorsi sinistri di sempre. Con i due droll De Benedetti e la Serracchiani che, anche sulla tazza del water, barano. Non per niente, Debora Serracchiani, già eroina del Pd, dà l’immagine surreale di un partito che, oltre ad aver perso le elezioni, definitivamente sembra aver abdicato alla dignità e all’intelligenza. E così, dopo la batosta elettorale, non ha niente di meglio da dire che ha perso l’Italia ed è, perciò, una “Serata triste per il Paese”. Quegl’italiani, insomma, che hanno cominciato a scrollarsela di dosso, e che sempre di più continueranno a farlo, fino a rendere il suo Pci e tutti i suoi derivati allo zero virgola qualcosa, e che perciò cantano vittoria, secondo la geniale considerazione dell’ex Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, che di antropologico non ha niente, hanno perso.

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