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Il Ministro della Cultura detta le linee guida 2023 e parla anche di quelle città italiane con peculiarità storiche
Non solo Cinecittà, ma anche i borghi italiani. Nel consolidare la ripresa del settore Cultura con incentivi fiscali e la tanto sospirata riforma del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo, che cambierà nome e finalità andando a premiare chi è in grado di reperire fondi alternativi a quelli statali), il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano giovedì scorso alle Commissioni Cultura di Camera (Presidente Federico Mollicone) e Senato (Presidente Roberto Marti) ha dettato le linee guida 2023 non mancando di sottolineare l’urgenza di una valorizzazione dei borghi italiani: di fatto, l’identità della nazione è soprattutto identità culturale, linguistica e geografica. E lo ha fatto citando le Città Identitarie ( «Valorizziamo le città italiane in quanto Città Identitarie») ed esponendo un programma da cui emerge non solo la volontà di sostenere il patrimonio culturale italiano («L’Italia è una superpotenza culturale globale») ma anche le città italiane in quanto identitarie e dotate di peculiarità storiche: «Esse mantengono l’impronta della loro storia, della loro arte e della loro tradizione civile e religiosa». Dei 7904 Comuni italiani il 69% è sotto i 10 mila abitanti, ognuno di essi ha un’anima civica: va quindi promossa la conservazione di questa pluralità. Per questa ragione mi sento di rigraziare il Ministro: la cultura riflette il modo di vivere di una città e noi dobbiamo aiutare la conversazione e la promozione di questa pluralità. Ecco perché, in quanto movimento e fondazione, abbiamo organizzato un circuito di eventi e festival, dotati di un linguaggio contemporaneo e con l’obiettivo di rilanciare i tratti più iconici dei 114 Comuni del Bel Paese che hanno deciso di abbracciare a pieno la nostra idea. CulturaIdentità ha infatti creato negli ultimi anni la Rete delle Città Identitarie, volta a creare un nuovo circuito di promozione per raccontare l’identità storica, culturale ed economica dei Comuni italiani aderenti con articoli, approfondimenti e l’organizzazione di importanti Festival nazionali, con cui quest’anno abbiamo toccato la sesta edizione. Come ha scritto Marcello Veneziani sulle nostra pagine, “[La Città Identitarie sono] città che hanno un’anima, uno spirito civico, dove gli avi sono presenti e gli invisibili si palesano nella bellezza delle opere . […] I centri storici, gli insediamenti preistorici, le cattedrali e le mura sono gli ultimi recinti, le estreme vestigia, che resistono strenuamente ai barbari di fuori e di dentro”.