Giornata della disabilità: non più “ospiti nella società”, ma parte integrante

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Alla Camera dei Deputati alcuni momenti di riflessione

I disabili sono parte integrante della società e non ospiti. È stato questo il filo conduttore della conferenza svoltasi il 2 dicembre scorso nella Camera di Deputati. Un’occasione per portare all’attenzione del maggior numero di persone un messaggio chiaro ed inequivocabile: non devono esserci barriere e se esistono vanno abbattute con il contributo di tutti. «Abbiamo avuto modo di riflettere ed approfondire – ha affermato Cristina Di Silvio, legal advisorof the International Institute for Diplomatic Relations Commission for Human Rights – le tematiche attinenti la sfera della disabilità in ambito inclusivo con l’obiettivo anche di prendere in considerazione il sentiment sul disagio che ne può derivare». La Dottoressa Di Silvio ha altresì sottolineato che sul tema delle disabilità è necessario profondere ogni sforzo utile per diffondere un altro messaggio: al concetto della disabilità si affianca pure quello dei diritti umani e la società deve creare condizioni adeguate perché questi ultimi possano essere sempre tutelati ed affermarsi.

Diversi gli interventi che si sono susseguiti durante l’evento presso la Camera dei deputati. Ad introdurre i relatori è stata Maria Corsetti. Ha esordito ponendo all’attenzione dei presenti due interrogativi: «Quando si parla di diversità ed inclusione, ci riferiamo ad un obiettivo possibile da raggiungere? E a quali condizioni?».

L’onorevole Alessandro Battilocchio, che si è prodigato per realizzare nella sala conferenze della Camera l’evento, ha ringraziato il Presidente del Centro studi multidisciplinare ANILDD, auspicando un percorso comune per sensibilizzare costantemente l’opinione pubblica sul tema delle disabilità. «I disabili – ha detto – non devono essere più visti come ospiti, ma come parte integrante della società. Nel fare questo non posso che complimentarmi con tutti i volontari e tutte le associazioni che si impegnano ogni giorno in tal senso. Da parte mia sarò sempre disponibile per sostenere ogni iniziativa su un tema come questo che mi sta a cuore».

Dal canto suo l’Ingegner Pasquale Marasco, presidente dell’Associazione Nazionale Invalidi del Lavoro e Disabilità Diffusa, ha evidenziato come il tema della disabilità cominci ad avere un percorso lineare. «Dobbiamo – ha commentato – guardare in faccia la realtà. Chiunque può diventare disabile da un momento all’altro, sebbene non ci si pensi mai. Tutti pensano che possa succedere sempre agli altri. Lo scopo che si è prefissato Anildd è quello di essere una casa trasparente di tutti e per tutti, portatrice di valori molto importanti e capace di fornire supporto ai disabili e ai loro familiari».

Secondo Edward Von Freymann, Fondatore della “Gaia von Freymann”, è fondamentale garantire il più valido supporto psicologico e legale gratuito a chi, come lui, è stato vittima di un incidente stradale ed è familiare di una vittima della strada, oltre che diversamente abile. «Io sono disabile – ha aggiunto – e non mi sento tale, ma gli altri mi ci fanno sentire».

Nel suo intervento Mauro Alvisi, Presidente del Centro Studi Multidisciplinare Disabilità ANILDD, si è soffermato sul sentiment degli italiani, quando si parla di disabilità e disagio totale: «Il disagio è anche la depressione che colpisce ragazzi sempre più giovani, per cui è necessario intervenire con esperti e specialisti affinché si diffonda un protocollo di benessere».

Secondo Claudio Teseo (fondatore e presidente dell’Università Popolare Cattolica), «nel contesto italiano il modello sociale della disabilità dovrebbe essere basato sulla solidarietà sociale di un’etica collettiva, che porti all’inclusione scolastica degli alunni disabili, come ad un elemento fondante della scuola italiana». Infine, Marco Bruffaldi ha portato la sua testimonianza diretta. Marco è un ragazzo affetto dalla sindrome di Down e ha messo in guardia i presenti. I più deboli ogni giorno devono lottare contro i bulli. Ma si possono battere a suon di musica, dato che «siamo tutti diversi tra noi!»

La giornata si è conclusa con la proiezione del cortometraggio “GRAZIE MICHELE”, alla quale ha partecipato anche l’attore Andrea Roncato, e con la consegna di riconoscenze ed attestati di benemerenza.

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