Cosa c’è dietro la mente di un assassino? La grafologia può dircelo

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Un nuovo saggio, in libreria dal 25 settembre, aiuta a far luce sulla mente degli assassini. Ma anche delle loro vittime annunciate. “Grafologia e criminologia. Killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura”. (Mursia, pagg. 202, Euro 17,00), il nuovo libro della giornalista e perito grafologo Candida Livatino, analizza questo campo d’indagine, gettando luce sulla personalità di criminali e vittime.

“Secondo i nuovi dati diffusi dal Viminale, aggiornati al 3 settembre, quest’anno in Italia sono stati consumati 225 omicidi, con 77 vittime donne. Un dato davvero allarmante che come grafologa che studia la personalità e la psiche delle persone non può lasciarmi indifferente.”, ha dichiarato Candida Livatino, “Questo libro vuole essere un contributo per cercare di capire i segnali delle personalità degli assassini, perché se questi segni venissero colti prima, forse alcuni di loro potrebbero essere fermati”.

La grafologia ha lo scopo di ricavare dalla scrittura elementi che riguardano il carattere, la personalità, il comportamento. Elementi che per le loro intrinseche peculiarità sono unici, come il DNA e sono in grado di fornire informazioni basilari ai fini identificativi. Attraverso questo strumento, Candida Livatino mette a nudo le personalità di alcuni criminali (come Michele Buoninconti, Matteo Messina Denaro o Andrea Volpe), fino a indagare l’animo dei più noti serial killer (come Ted Bundy, Charles Manson e Leonarda Cianciulli), con la convinzione che la grafologia possa essere uno strumento di prevenzione e aiutare donne vittime di violenza a evitare un destino tragico. L’analisi delle grafie di vittime come Roberta Ragusa, Sarah Scazzi e Yara Gambirasio è a sua volta un importante campo di ricerca per capire come queste donne hanno pagato con la propria vita l’essersi affidate a persone a loro vicine ma segretamente intenzionate a far del male.

L’autrice dello studio, la palermitana Candida Livatino, è giornalista pubblicista, perito grafologo, ed è specializzata in analisi della scrittura, nei disegni dell’età evolutiva e nella valutazione grafologica finalizzata alla selezione del personale. Ha svolto ricerche approfondite nel campo della devianza giovanile e della violenza di genere. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sulla comprensione dei meccanismi alla base del comportamento criminale e sullo sviluppo di strategie di prevenzione e intervento. È iscritta all’Associazione Grafologica Italiana. Collabora con Mattino Cinque, Quarto Grado, Forum, Le Iene e con le testate giornalistiche del gruppo Mediaset. Ha vinto il premio Barocco nel 2013 e il Premio Internazionale Bronzi di Riace nel 2019. Alcuni dei suoi libri sono testi di riferimento nell’ambito della grafologia e della criminologia.

Nella  prefazione al libro il generale Luciano Garofano scrive: “Il vero pregio di questo libro è da ricercarsi nella proposta davvero originale e accattivante che l’autrice offre ai lettori: quella di utilizzare la grafia come un valido e direi irrinunciabile strumento di indagine introspettiva, in grado di contribuire in misura determinante sia all’attività di prevenzione, relegata spesso a una politica educativa timida e sterile, sia a quella di contrasto della violenza di genere, in ausilio alle tecniche più classiche delle forze di polizia”.

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