Essere controcorrente oggi è tornare alla Tradizione

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Alcuni dei tanti effetti indesiderati derivanti dalla globalizzazione, come dal mondialismo sfrenato, sono la costante perdita di valori che la nostra società sta subendo.

Educazione famigliare e scolastica, basi e fondamenta per la crescita dell’individuo, sembrano relegati a concetti retrò, fuori luogo, da sostituire, in nome del politicamente corretto, con i nuovi assetti designati dal nuovo ordine mondiale.

Si è notata negli anni volontà da parte della politica buonista di abbattere e smantellare il concetto assodato di famiglia. Se fino a qualche decennio fa il ruolo genitoriale non poteva che ritenersi perno per la crescita dei bambini, oggi è sempre più usuale assistere a comportamenti invalidanti il ruolo del padre e della madre. Le leggi, di base certamente importanti, sul divorzio hanno spesso comportato decisioni di favoreggiamento unilaterale da parte dei giudici. Creando spesso la possibilità, senza reali motivazioni, di impedire ad un padre di assistere e crescere i propri figli.

Anche il tema delle adozioni omosessuali tiene banco nella scena politica e sociale da tempo. Considerare padre e madre insostituibili con due genitori dello stesso sesso, complice l’arrivo di leggi folli stile DDL ZAN, potrà comportare bavagli e denunce penali.

Ancor più dell’esempio preciso e fuorviante può essere utile analizzare come il concetto di famiglia in sé sia oggi in decadenza. Dialoghi, confronti, discussioni familiari sono concetti sempre più rari. Il telefonino di ultima generazione, come il diseducativo programma televisivo, hanno comportato l’assenza della pratica genitoriale, l’aumento dei vizi e delle prepotenze infantili. Sarà di ciò ovvia conseguenza il raffreddamento del rapporto familiare nel periodo adolescenziale dei figli, o il fallimento del matrimonio stesso per diverse visioni educative, da parte dei genitori.

Anche la scuola ha perso il proprio ruolo formativo ed imperativo: atteggiamenti categorici del passato andavano rimodulati ed accantonati certamente, ma è anche vero che il liberismo studentesco post 68’ ha prodotto disastri. Il famoso quanto dannoso 6 politico, le occupazioni di interi mesi e le derive politiche assunte dai docenti, rendono oggi la scuola nel suo complesso brutta copia di quello che era un tempo.

Nel libro “Nostalgia degli Dei” Marcello Veneziani riporta la tradizione a bussola del nostro tempo. Annotando come la bussola in sé non sia garante di buona navigazione, però ci ponga in relazione col mondo, ci aiuti a scoprire di più quanto alla nostra provenienza e ci aiuti a navigare in vista della nostra destinazione.

Diffondiamo in noi il senso di rivalsa verso il nulla che avanza, che possa portare a guardarci le spalle prima di puntare al futuro.

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