Il catalogo di Passaggio al Bosco ci sta abituando a uscite scorrette al cento per cento. Decisamente per stomaci forti. Guai però ad abbassare la guardia. Perché l’ultimo saggio a firma dell’estense Riccardo Tennenini arriva come un ceffone. Di quelli che o ti svegliano o ti mandano a gambe all’aria. Il tramonto del mondo bianco. La società multiculturale, tra “grande sostituzione” e Black Live Matter (pagg. 355, €18) farà storcere il naso a molti. E non potrebbe essere altrimenti. Che aspettarsi in fondo da una collana denominata Bastian Contrari. Saggi dissidenti? Il testo è infatti durissimo, pensato per sfidare l’attualità. Costruito per contrastare su tutta la linea le cosiddette ideologie terzomondista e immigrazionista.
Nell’introduzione, Edoardo Gagliardi mette subito le cose in chiaro: «L’Occidente, ed i popoli europei, stanno perdendo la loro identità etnica, culturale, storica ed antropologica». Una prospettiva claustrofobica che fa il tandem con quella di Tennenini. Quest’ultimo è infatti persuaso che vi è un nesso implacabile tra la fine di Roma e le attuali manie della società occidentale.
«La storia – spiega – sembra ripetersi in tutte le Nazioni occidentali: i nuovi Goti, però, non vengono dall’Europa orientale, ma principalmente dal Terzo Mondo. Se noi continuiamo a fare lo stesso errore dei romani, trasformando tutti gli immigrati in cittadini europei e sottomettendoci alle loro culture per evitare che ci si rivoltino contro, non faremo altro che ricreare le condizioni ottimali, tra corruzione, soprusi, ostilità e risentimento, per la fine della civiltà occidentale».
Tenennini scruta l’orizzonte e vede le propaggini della cultura europea destinate a implodere per mano dei suoi stessi figli: «Gli scenari – scrive – saranno quelli che si sono verificati in Sudafrica, Zimbabwe o Haiti. In un siffatto contesto, quando i nostri figli guarderanno la Svezia, la Francia o l’Italia, siamo sicuri che penseranno ai vichinghi, a Napoleone e a Dante? E i bianchi, a quel punto, conserveranno il ricordo della civiltà antecedente la “terzomondizzazione”? La risposta è scontata».
Qual è in ultimo l’obiettivo di questo libro? Conservare gli statuti identitari del Vecchio Continente: «Gli europei sono un popolo bello, brillante, caloroso, affabile e degno di essere celebrato – scrive – Lo stile di vita europeo, che non ha eguali nel mondo, necessita di essere protetto e preservato. È necessario lasciare una terra ed un retaggio alle generazioni che verranno, nel solco della nostra storia, della nostra letteratura, della nostra espressività artistica e della nostra genialità».