“+ Europa”, ma anche no. Se in era pre-coronavirus (ora dovremo chiamarla così la scansione temporale) il logo del partito di Emma Bonino ci sembrava snob, adesso ci fa incazzare: non solo perché le magnifiche sorti e progressive dei cantori dell’Europa si sono liquefatte nel momento stesso in cui la loro Europa ha fatto ciao con la manina all’Italia in difficoltà, ma anche perché la globalizzazione che lorsignori hanno sempre difeso a spada tratta da quei buzzurri che osavano indicare quanto il re, anzi la regina, fosse nuda, la loro globalizzazione è diventata l’autostrada su cui ha viaggiato il flagello che sta piagando il mondo, in modo particolare l’Italia, in modo specifico il nord Italia, soprattutto la Lombardia, vai a sapere perché.
E’ stata questa frenesia di spostarsi da un capo all’altro del mondo, per lavoro e per cazzeggio, per incontrare gente e fare cose, a portare il flagello in giro e soprattutto qui, in Italia, con una rapidità spaventosa.
Dice: ma allora l’influenza spagnola del 900 e la peste del 600. Ma anche allora per il capitalismo si facevano cose e si vedeva gente, la globalizzazione è solo stata l’accelerazione di un processo avviato da secoli grazie alla tecnologia e alla velocità delle comunicazioni, che hanno reso le distanze sempre più ridotte. Al di sotto dei 2 metri dalla faccia del tuo interlocutore. Leggo oggi il post di Selvaggia Lucarelli su Twitter (vizi e virtù della turbo-comunicazione): “Dal 18 al 22 gennaio c’è stata la fiera del gelato Sigep a Rimini. Lo stand di Wuhan e quello di Codogno erano nello stesso padiglione”.
Ecco a cosa ha portato la globalizzazione. E nell’ora più buia risuona quella voce che da un po’ di tempo in qua non sentivamo più, quella di “Sartori”, “Santoro” “Sarcazzo” come lo chiamava affettuosamente Giuseppe Cruciani dai microfoni della Zanzara. A volte ritornano. Eccole, le Sardine.
All’AdnKronos Mattia Santori la spara grossa: se il coronavirus è così veloce è colpa del sovranismo (e non, diremmo noi, di questo governo di inetti). “[…] l’Europa è schiava del sovranismo e l’Italia è schiava della burocrazia. L’Europa, come comunità, ha i bastoni tra le ruote, da parte di chi preferisce fare da solo, di chi chiude le frontiere e cerca i propri vantaggi“.
Insomma, la responsabilità della situazione non è di un governo inadatto che ha colpevolmente ritardato le misure per contrastare il coronavirus, col risultato che adesso in quarantena ci devono stare gli italiani. No, è colpa dei sovranisti, perché il sovranismo accelera il contagio, non si capisce bene perché.
Vorremmo poter dire di avere nostalgia delle cretinate, ma in questo momento così drammatico per l’Italia, di fronte alle scempiaggini petulanti ci vien voglia di fare come Batman con Robin, quando gli tira uno schiaffone per zittirlo.