CulturaIdentità lancia le Città Identitarie. Con Sylos Labini arrivano Sgarbi, Federico Mollicone e i gonfaloni di oltre venti Comuni
Grande successo nella splendida Civita di Bagnoregio per il lancio della Rete delle Città Identitarie da parte di CulturaIdentità, il movimento culturale fondato dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini.
Nello splendido borgo della Tuscia sono arrivati Vittorio Sgarbi con il suo stretto collaboratore Emanuele Ricucci, il direttore del mensile #CulturaIdentitá Alessandro Sansoni, l’On. Federico Mollicone, il vicecoordinatore del Lazio di CulturaIdentità Antonio Abbate e i sindaci e gli assessori dei Comuni che hanno aderito al progetto: da Norcia a Sutri, da La Spezia a Riccò del Golfo, da Anagni a Frosinone, da Arpino a Pontecorvo, da Fiuggi a Grosseto fino a Casale Monferrato.
“La bellezza dei nostri borghi non ha eguali nel mondo. – ha chiosato Vittorio Sgarbi nei panni di Sindaco di Sutri – Per questo aderisco e sposo il progetto di Sylos Labini. Ormai siamo al di là della destra e della sinistra, – ha poi aggiunto – perché difendere e promuovere le tradizioni e la cultura delle nostre città è una battaglia che unisce tutti gli italiani”.
“Oggi lanciamo un nuovo movimento culturale che non ha colore politico e che unisce chi come noi da anni si batte per il rilancio culturale, vero volano per l’immagine e l’economia della nostra Italia” ha aggiunto Sylos Labini, concludendo poi: “CulturaIdentitá e Rinascimento saranno insieme a tante altre forze che vorranno aggregarsi in questo racconto identitario della Storia e della Bellezza dei nostri territori”.
C’è grande attesa ora per i prossimi passi di questo nuovo aggregatore culturale.
E il partito dove stà.
Sì, sì, certo, certo.
Peccato che nel Rinascimento erano Stati o parte di Stati e con una classe dirigente che si comportava come tale.
Oggi non hanno più nemmeno uno Stato sopra che li difenda e dipendono integramente dal non dichiarato stato “europeo” di finanza e megacorporazioni globali mentre si guardano intorno disperatamente domandandosi cosa non funziona mentre li espropriano a cascata.
La cosa la dovrebbero capire da soli quando fanno la contabiltà ma sembra sia difficile.
Comunque un po’ di cultura anche per mantenere il colore locale e le tradizioni culinarie in crisi di degrado per gli ingredienti primari soggetti al controllo oligopolistico-finanziario verso il basso di corporazioni e rmarchiazioni varie, non fa male a nessuno.
Cultura e identità non manca di culinaria che pare la cosa più importante per sollevare una nazione. Mentre la Merkel punta diretta come gli antichi barbari a fare il sacco su Roma giacché ha trovato il pollo che gliela consegna in guanti bianchi basta torni a dargli in visione mondiale la gomitata scacciavirus negata giorni fa. Però s’innalzano come grandi valori costumi e mangime. Certo seguiremo mangiando lasagna e gnocchi e i toichland i loro crauti, Sgarbi vantando l’arte e la bellezza, i nigeriani seguiranno facendo razzie di ciò che fa loro comodo, il vestito di bianco dando il libero benvenuto alle barcacce…come chiamerete questo nuovo partito: Pimcas-(partito identità merkel clandestini ajvoglia Sgarbi?) oppure (Casut- Conte Sgarbi alimentari uniti tutti) questi seppure senza sigla esistono già. Manca la sostanza, Gesù disse:”Non è di solo pane che vive l’uomo” io ci aggiungerei di sola cultura.